Maggiano: un altro edificio importante, identitario, ricco di storia e di storie che conosciamo anche grazie a Mario Tobino. Il complesso, come quello di Campo di Marte, è di proprietà ASL e nelle vigenti Norme Tecniche di Attuazione è classificato all’art. 45 come “complesso civile e religioso rilevante” per cui è richiesta la formazione di uno specifico piano attuativo all’interno del quale potranno essere definite le opportune categorie di utilizzo. Ad oggi nessuna proposta è pervenuta al Comune. Dare di nuovo vita e funzionalità all’area è operazione difficile e delicata che prevede il coinvolgimento di più attori, forte volontà e convergenza. Del resto parte del grande edificio si trova in pessime condizioni e il degrado continua inesorabile.
Durante il dibattito per la redazione del Piano Strutturale il tema è stato affrontato, si è discusso, nella fase di avvio del procedimento, sull’opportunità o meno di decentrare la Casa Circondariale di San Giorgio in centro storico, ma la questione è rimasta in secondo piano rispetto ad altre tematiche certo ugualmente importanti e complesse come per esempio il recupero dell’ex ospedale Campo di Marte. Una certezza assoluta è quella che l’Amministrazione non è interessata a nessun “super-carcere” in nessun luogo del proprio territorio.
Semmai un’idea, una suggestione emersa è stata quella di una delocalizzazione della Casa Circondariale, ma costruita attorno a un progetto innovativo sperimentale di rieducazione e reinserimento da compiersi in una parte del complesso che potrebbe vedere nella Fondazione Tobino, che ha lì la propria sede, il volano culturale-sociale dell’operazione. Del resto la conformazione dell’area immersa nel verde e coltivabile e la struttura dell’edificio si adatterebbero naturalmente a questa funzione; insomma restituire a quel luogo la vocazione sociale, di attenzione e cura alla persona che anche storicamente le appartiene.
Qualsiasi ipotesi è comunque prematura, la discussione è aperta.
Molto proficui, e destinati ad approfondirsi, sono i rapporti della Fondazione con i tre Atenei toscani di Pisa, Firenze e Siena e con Roma “La Sapienza”, e altrettanto promettenti risultano i primi passi della costituzione di una rete nazionale e internazionale di fondazioni e istituzioni impegnate sia nelle problematiche dell’assistenza al disagio psichico sia in quelle della salvaguardia urbanistica e paesaggistica degli edifici degli ex manicomi, con particolare attenzione alle modalità di riutilizzo e di riappropriazione culturale da parte delle comunità attraverso la rielaborazione della memoria.
La citazione di cui sopra l’ho ripresa dalle finalità della Fondazione Tobino. Mi hanno colpito le sgg espressioni: “disagio psichico” e “salvaguardia urbanistica” etc. E mi son venuti in mente 2 nomi:Foucault e Basaglia. Mi è parso di cogliere una traccia per un’intrigante ipotesi di lavoro. Al momento mi fermo qui
“Solo una diffusa consapevolezza dei cittadini non addetti ai lavori può innescare un processo di presa di coscienza delle conseguenze di lungo periodo di questa foga cieca e distruttrice. Solo imparando a muoversi nel labirinto delle norme, dei dati delle informazioni e controinformazioni potremmo giudicare in prima persona (come è un nostro diritto) che cosa, di quanto ci accade intorno è giusto o inevitabile e che cosa è invece il frutto di cinica speculazione che per il vantaggio di pochi devasta il bene di tutti.”
Salvatore Settis, 2010
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Molto proficui, e destinati ad approfondirsi, sono i rapporti della Fondazione con i tre Atenei toscani di Pisa, Firenze e Siena e con Roma “La Sapienza”, e altrettanto promettenti risultano i primi passi della costituzione di una rete nazionale e internazionale di fondazioni e istituzioni impegnate sia nelle problematiche dell’assistenza al disagio psichico sia in quelle della salvaguardia urbanistica e paesaggistica degli edifici degli ex manicomi, con particolare attenzione alle modalità di riutilizzo e di riappropriazione culturale da parte delle comunità attraverso la rielaborazione della memoria.
La citazione di cui sopra l’ho ripresa dalle finalità della Fondazione Tobino. Mi hanno colpito le sgg espressioni: “disagio psichico” e “salvaguardia urbanistica” etc. E mi son venuti in mente 2 nomi:Foucault e Basaglia. Mi è parso di cogliere una traccia per un’intrigante ipotesi di lavoro. Al momento mi fermo qui