Il territorio rurale trattiene tutte le trasformazioni dello scenario naturale che l’uomo ha operato nel tempo e le esprime parlandoci di un legame comunque costante. È una storia, sintesi di forze e intelligenze che da millenni insegna che non c’è vero sviluppo senza armonia.
Vogliamo leggerla con occhio attento a cogliere le relazioni esistenti con la città consolidata e a definirne di nuove, in un equilibrio rinnovabile che rafforzi la cultura dell’andare a piedi e del rispetto per gli spazi aperti. Dalle colline alle colline, da sud a nord, dall’acquedotto del Nottolini che si innesta alla passeggiata verde delle Mura fino al parco del fiume Serchio: si tratta di un percorso che incontra luoghi con identità proprie, con domande proprie, alle quali il nuovo Piano Strutturale vuole rispondere in un’ottica anche intercomunale.
Occorre conoscere le esigenze delle realtà produttive inserite in questo sistema complesso e vario e dare risposte chiare e concrete, così come è necessario stimolare idee e tecnologie innovative che valorizzino questo patrimonio creando impresa senza escludere quella turistica.
Condividiamo un paesaggio plasmato dal lavoro dell’uomo sulla terra e sulle acque che si snoda attraverso il modello insediativo delle corti e che ancora oggi subisce la minaccia dell’abbandono e dell’incuria. Sta a noi riconoscerlo, mantenerlo e insieme conferirgli traccia di questa nostra presenza.