Responsabilità: capacità di “re-spondere”, di “ricambiare la promessa”.
Una promessa che è prima di tutto patto con l’ontologia profonda dell’essere donne e uomini che si muovono insieme in un orizzonte comune.
Cosa ci viene richiesto?
Di pensare e di agire con la consapevolezza di essere parte viva di una società complessa, non univoca, sfaccettata.
Di considerare l’Altro uno stimolo al dialogo, anche acceso, ma mai sterile.
Di rimanere nel nostro tempo, sapendo attendere se necessario, rimanendo vigili; e poi di investire ogni energia per concretizzare quell’Idea maturata nel silenzio dell’ascolto.
Di credere, con rinnovata passione, in un percorso che, sebbene in salita, restituisca volti e nomi alla città che vogliamo attraversare.