Il territorio è un racconto di forme vive, comprese le sue ferite e le sue cicatrici. È tanto l’ambiente naturale quanto il sistema urbano; è l’insieme delle risorse disponibili e dei modi di farne uso. L’uomo si misura da sempre con il territorio attraverso un confronto, troppo spesso sordo, che incide e molto sull’equilibrio di questa complessa relazione.
Il mancato rispetto per un assetto idrogeologico delicato come quello di Lucca ha generato situazioni di emergenza da circoscrivere e governare. Ma non c’è governo efficace senza conoscenza e senza consapevolezza di agire su un bene collettivo: ogni intervento, pubblico o privato che sia, va infatti a modificare il territorio inteso nella sua conformità unitaria, patrimonio di tutta la comunità.
È per questo che dobbiamo cercare di ripensare il consumo del suolo e la sua manutenzione in una visione urbanistica che coniughi tutela e sviluppo in una programmazione anche culturale. Ed ecco che il nuovo Piano Strutturale, basato su un quadro conoscitivo che questi seminari vogliono ampliare e condividere, potrà essere modello per regolare criticità e trasformazioni. Vogliamo preparare i cambiamenti rendendo tutti i cittadini attori responsabili, ciascuno col proprio fondamentale ruolo, ciascuno col proprio personale rapporto con questo territorio e con il fiume che gli conferisce identità.