• Favillensi promesse, tardive.

    “Abbiamo sottovalutato il problema. […] Ci siamo resi conto che era uno sbaglio”. Iniziò così l’intervento di Favilla all’ultimo Consiglio comunale del 9 marzo scorso dedicato alla Variante straordinaria di salvaguardia del Piano Strutturale. Votata tra l’altro, all’ultimo e per forza, dopo un lavoro immane di diversi mesi da parte degli uffici, per sanare cinque anni di insana gestione urbanistica di Favilla, otto di Fazzi e un lungo anno di commissariamento (eredità dello stesso centro-destra che, adesso sfrangiato allo spasimo, si ripresenta di nuovo al voto).

    “Abbiamo sottovalutato il problema”, potrebbe essere lo slogan reale della campagna elettorale di Favilla, altro che futuro!

    Il caso del cosiddetto Steccone di San Concordio ne è l’ennesimo lampantissimo esempio.

    Ma come, il 6 marzo 2009 durante un’assemblea pubblica, molto partecipata alla Circoscrizione 7, prometti un tavolo di confronto sulla delicata questione con i cittadini e poi ti presenti il 19 aprile del 2012 e per lo più in un bar?

    Ma veramente abbiamo perso anche la parvenza di un minimo di rispetto per le persone?

    Si dirà “meglio tardi che mai”, ma così si è superato ogni limite. E comunque saranno i cittadini stessi a giudicare.

    Dopo 37 mesi Favilla si sveglia dal torpore e si accorge che in quel quartiere, come del resto in tutti gli altri quartieri della città, ci sono problemi di “traffico, viabilità, sottopasso, nuovo cavalcaferrovia, piste ciclabili, rotonde spartitraffico, parcheggi per la stazione e per il quartiere, Tempietto e acquedotto del Nottolini e altro.”

    Dal 6 marzo del 2009 all’aprile 2012 è successo di tutto nell’area dello Steccone e nulla per risolvere i problemi del quartiere. “L’apoteosi dell’arroganza” potrebbe essere chiamato il film che racconta la vicenda che lascia a San Concordio un cantiere aperto da mesi, inchieste giudiziarie in corso, un costo enorme per la comunità (essendo Polis del Comune al 99,09%) siamo a 8 milioni di euro-noccioline, ma anche una petizione popolare, interventi del difensore civico, alcune trasmissioni televisive, una foltissima rassegna stampa, ordini del giorno e interpellanze in Consiglio comunale.

    E adesso? A pochi giorni dal voto il Sindaco ri-torna e in un bar ad ascoltare i problemi. Certo, “acqua passata non macina più” dice un mio amico di Livorno… ma questo è il risultato di un agire arrogante e sordo, anti-economico e miope che non so se un dopocena al bar potrà cancellare. Ma d’altronde: “Abbiamo sottovalutato il problema!” Evviva Lucca.

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